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Piano editoriale Social: come può aiutare l’Advertising?

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Emanuela Incarbone
Sono una progettista. Creo strategie in analogico per la conquista del mondo digitale :)

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In una strategia di marketing non può mancare un piano editoriale social. Infatti, questo può aiutarci a migliorare anche le nostre campagne pubblicitarie.

Ti ho incuriosito e vorresti sapere in che modo può essere collegato all’advertising? Continua a leggere per scoprirlo.

Differenza tra Piano editoriale Social e Calendario editoriale Social

Un piano editoriale è un documento strategico in cui vengono definiti i diversi aspetti della comunicazione di un Brand. Questo deve integrare la strategia di tutti i canali di comunicazione che scegliamo, sia offline che online.

Il calendario editoriale, invece, è un documento operativo che ci serve a organizzare la pubblicazione dei contenuti. Quindi, conterrà i dettagli dei giorni e la frequenza di pubblicazione, i testi dei post, le immagini e i canali dove uscirà il contenuto.

La prima tipologia di documento che dobbiamo produrre è il piano editoriale social e solo successivamente andremo a costruire il calendario editoriale.

Ma ricorda: un buon Piano Editoriale nasce da un’accurata Analisi SWOT.

STEP 01 – Analisi SWOT

L’analisi SWOT serve ad individuare i punti di forza e di debolezza interni, le minacce e le opportunità esterne.

I punti di forza (Strenghts)

Questi sono i fattori interni su cui abbiamo un controllo diretto e che hanno un impatto positivo sul nostro business.

Costituiscono punti di forza quelle competenze, capacità e risorse in grado di garantire a chi le possiede un vantaggio competitivo duraturo e che permette di differenziarsi.

Ma come possiamo riconoscere una competenza chiave? Un buon metodo è quello che si basa sul modello VRIO.

VRIO è un acronimo che significa: 

  • Valuable (di valore).
  • Rare (raro).
  • Inimitable (difficilmente copiabile / imitabile).
  • Organized (organizzato per catturare valore).

Convalidare i propri punti di forza ponendoli in questo diagramma di flusso ci permette di capire se lo sono realmente. Ovviamente, risulterà valido solo se siamo sinceri e oggettivi.

I punti di debolezza (Weaknesses)

Tutte le imprese, anche le migliori, hanno qualche punto di debolezza.

Quali possono essere i fattori che determinano uno svantaggio rispetto al mercato?

  • L’assenza di risorse fondamentali per competere nel mercato.
  • l’assenza di competenze e di tecnologie.
  • La mancanza di risorse finanziarie e di canali di marketing.
  • L’assenza di innovazione.

Non dimentichiamoci che non tutti i fattori che hanno un potenziale impatto sul nostro business sono controllabili da noi. Dunque, quelli provenienti dal mercato, dalla società e dal mondo esterno dovranno solo essere considerati per valutare il loro impatto sul nostro business.

Le opportunità (Opportunities)

Questi rappresentano i fattori esterni che, se sfruttati al meglio, ci offrono la possibilità di:

  • Fare extra-profitti
  • Guadagnare un posizionamento differenziale
  • Acquisire un vantaggio competitivo

In pratica, sono gli elementi in grado di farci guadagnare una posizione di vantaggio sui competitor.

Le minacce (Threats)

Le minacce rappresentano i rischi a cui è esposta la nostra attività a causa di fattori ambientali ed esterni. Infatti, su questi non ci è possibile esercitare un diretto controllo, ma soltanto difenderci dai potenziali impatti negativi.

Questi sono i punti per realizzare l’analisi SWOT, successivamente dovremmo identificare i valori del nostro Brand.

i punti dell'analisi SWOT per creare un piano editoriale social

STEP 02 – Identificare i valori del Brand: Unique selling proposition

Identificare i valori del Brand è importante per definire il proprio spazio, ovvero in quali ambito e in quale modo ci differenziamo dalla concorrenza. È necessario, quindi, individuare la nostra Unique selling proposition per capire cosa ci rende unici.


Per fare questo, dobbiamo analizzare cosa fa la nostra concorrenza. Per questo passaggio fondamentale possiamo cercare informazioni sui nostri competitor diretti e indiretti. Questi possono essere alcuni spunti per ricercare dati:

  • Ricerca online dei loro siti e profili social
  • Acquistare i loro prodotti o servizi per testarli in prima persona
  • Provare ad entrare in contatto con loro per identificare possibili falle o vantaggi nel loro sistema di assistenza

Fatto questo, possiamo passare al prossimo step: la definizione degli obiettivi.

STEP 03 – Definizione degli obiettivi del piano editoriale

Gli obiettivi consentono di capire quale sarà la tipologia di contenuto da produrre a livello operativo. In questo modo, avremo sempre chiaro lo scopo per cui ogni nostra azione viene messa in atto.

obiettivi per creare i contenuti editoriali

STEP 04 – Ricerca delle parole chiave

Trovare le keyword più rilevanti per il nostro settore è essenziale. Infatti, questo ci aiuta a costruire contenuti editoriali che rispondano alle domande dei nostri potenziali clienti.
Per fare questo possiamo farci aiutare da un Consulente SEO, da Google e da Strumenti come Answer the public.
Il vantaggio di selezionare parole chiave è rappresentato dalla maggior probabilità di riuscire a posizionarsi in alto nella SERP, ovvero nella lista dei risultati di ricerca. Dopo aver fatto questo, possiamo passare all’Analisi dei trend.

STEP 05 – Analisi dei trend per il piano editoriale Social

Quando si parla di piano editoriale Social, cavalcare i trend può portare un grande ritorno in termini di visibilità organica, ovvero non a pagamento.
Conoscere i topic più in voga ti avvicina al tuo pubblico di riferimento e ti può far apparire come un Brand attento non soltanto a sé stesso, ma anche a ciò che lo circonda.

STEP 06 – Costruzione delle Buyer Personas

Il passo seguente è la creazione delle Buyer Personas. Quando parliamo di Personas intendiamo proprio l’identificazione di profili concreti con caratteristiche reali, sotto cui si individuano dei gruppi di persone.
In estrema sintesi rappresentano il nostro target.
Grazie alla costruzione delle Buyer Personas possiamo definire meglio gli argomenti del nostro blog post o dei post di Facebook e Instagram, perché potremmo pensarli su misura per ogni personaggio che abbiamo identificato.

Quanti e quali profili stilare? Inizia dai migliori: i tuoi clienti già acquisiti.

STEP 07 – Individuare le Rubriche e le Categorie di un piano editoriale social

Le categorie di appartenenza di un contenuto editoriale sono utilissime per gli utenti per orientarsi sul sito e sono ben viste anche da Google.


Una chiara distribuzione degli articoli all’interno del sito ti aiuta sia in termini di posizionamento in SERP che di conversioni.


Nel caso di piano editoriale social, sostituisci le categorie con delle rubriche che consentano di identificare la tipologia di post e di visual che pubblicherai sui diversi canali.

categorie e rubriche di un piano editoriale social

STEP 08 – Tono di voce

Stabilisci fin da subito come scrivere i tuoi articoli o post scegliendo le parole da usare e come rivolgerti al lettore.
Comunicare con gli utenti, usando un certo stile e un linguaggio a loro vicino, ti aiuta a fidelizzare i clienti già acquisiti e conquistarne di nuovi.


Nel calendario editoriale social il tuo Tono di voce si adatterà al contenuto seguendo l’intento comunicativo più adatto:

  • Intrattenere.
  • Ispirare.
  • Educare.
  • Convincere.

Ma perché il piano editoriale social aiuta nell’advertising?

La pubblicità non è la “soluzione” a tutti i mali! Infatti, questa dovrebbe essere vista come un potenziamento della tua strategia comunicativa.
Realizzare un Piano editoriale Social ben fatto ti permette di risparmiare parecchi soldi con l’advertising.

Perché?

Ti posso assicurare che scovare il proprio target ideale o capire qual è la creatività che “converte” usando SOLO le campagne su Facebook come strumento è molto più costoso e “pericoloso” in termini di spreco di risorse e di tempo – se non hai esperienza. Infatti, effettuare prima un’analisi accurata del tuo pubblico potrebbe aiutarti a risparmiare budget, e a farla questa esperienza, senza “sprecare” budget.


L’advertising, con Linkedin Ads o Facebook ADs, ti permette di ottenere più dati in un periodo di tempo più breve perché acquisti più spazio e più attenzione sulle piattaforma. In questo modo, riesci a testare molti più contenuti contemporaneamente, proponendo alle tue personas testi, leve di marketing e formati differenti.


Invece, utilizzare come contenuto pubblicitario i post realizzati in pagina è un ottimo modo per cominciare a muovere i tuoi primi passi. Infatti, ti permette di coinvolgere il tuo pubblico e di migliorare il tuo piano editoriale e la tua pubblicità.

il piano editoriale social aiuta l'advertising

Una volta che avrai capito cosa piace di più al tuo target e quali sono i contenuti che li “smuovono”, potrai stanziare un budget pubblicitario per Facebook. Ricorda: identificare una strategia pubblicitaria specifica per ogni piattaforma social, può davvero fare la differenza in termini di fatturato. Se hai bisogno di una consulenza per ottimizzare al massimo le tue campagne di advertising, contattami per parlare del tuo progetto!

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